Inchiesta Rockol: quale futuro per il videoclip italiano La recente acquisizione di MTV Italia da parte del gruppo Cecchi Gori ha
gettato scompiglio nel già travagliato panorama del videoclip italico. Con
l'imminente trasferimento di MTV dalle frequenze di Rete A a quelle di TMC2, che
raccogliendo l'eredità di Videomusic aveva saputo dare alle giovani produzioni
italiane una discreta visibilità, a quale futuro sono destinati gli artisti del
clip ?
E' pessimista Domenico Liggeri, regista ed animatore culturale: "Questa
situazione porterà alla scomparsa non solo del clip italiano 'underground', ma
anche di quello commerciale, poiché i passaggi televisivi, in futuro, verranno
decisi sono dalla quantità di denaro destinata ad essere investita in spazi
pubblicitari". Più possibilista è invece Luca Valtorta, che da tempo si
occupa di videoclip dalle colonne di "Tutto": "La situazione non
è ancora chiara, per cui aspetterei a dare il videoclip italiano per spacciato.
Può anche darsi che il regime di duopolio, e quindi di concorrenza, che si
instaurerà tra MTV e Viva (l'emittente videomusicale tedesca che andrebbe ad
occupare le frequenze di Reta A, ndr) generi una situazione favorevole al
prodotto locale, come è successo in Germania". E' Dubbioso invece
Francesco Fei, regista per artisti come Bluvertigo e Carmen Consoli: "Ai
clip italiani ed alle produzioni indipendenti rimarranno i palinsesti notturni,
fatta eccezione per qualche programma di nicchia come 'MTV Brand new'. La
programmazione di TMC2, nonostante fosse decisamente più naif, era tuttavia
libera da certi condizionamenti a cui MTV, diretta emanazione dell'industria
dell'intrattenimento, sarà certamente sottoposta".
Il timore degli artisti che da anni cercano di sposare le immagini alla musica
è il seguente: la chiusura di TMC2 contribuirà ulteriormente a standardizzare
e ad omologare le produzioni italiane che - per ragioni finanziarie e culturali
- sono sempre state meno investite dal mainstream imposto da MTV in tutto il
mondo? Prosegue Fei, fresco di vincita degli Italian Music Awards per il clip di
"Parole di burro": "Lo standard si è già imposto nei clip
italiani, perché solo quelli commerciali riescono a passare presso le emittenti
televisive. Le ragioni di questo fenomeno sono innanzitutto culturali, perché
nel nostro paese mancano i presupposti artistici ed economici per creare un
panorama indipendente credibile ed attivo. Se i gruppi emergenti vendono pochi
dischi, avranno pochi soldi per realizzare i loro clip. Spero solo che Viva
dedichi uno spazio consistente alle produzioni nazionali". Si esprime in
termini molto critici Liggeri: "Assisteremo ad un'omologazione tendente
verso il più basso punto possibile. La verità è che i registi di video
italiani non hanno il talento per dare vita ad una scena seria, sono il più
delle volte occupati a convincere un produttore, trascurando completamente la
componente artistica, parte integrante del loro lavoro. I pochi registi
'scomodi' presenti in Italia vengono letteralmente ostracizzati dalle case di
produzione". Valtorta auspica, invece, un miglioramento delle condizioni
attuali: "Secondo quanto riportato dai giornali, il target della nuova MTV
dovrebbe essere rappresentato da un pubblico compreso tra i 16 e i 30 anni.
L'innalzamento dell'età dei fruitori dell'emittente dovrebbe corrispondere ad
un innalzamento qualitativo del prodotto: questa tendenza andrebbe a scapito di
prodotti quali boy band ed artisti commerciali per favorire prodotti più maturi
e raffinati. Anche se MTV, costituzionalmente, è portata ad imporre
standard".
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