"NO ALLA TV - PARTITO"
LA REPUBBLICA
06 Giugno 1995
Il produttore annuncia film e nuovi investimenti per l' emittente. Con un pizzico di polemica

NO ALLA TV - PARTITO

Cecchi Gori disegna la sua Videomusic

MILANO - "La gente vede volentieri le interruzioni pubblicitarie dei film. Sono spot di ottima qualità. E poi se vogliamo che nascano nuove televisioni non possiamo diminuire le entrate. Questo referendum è stato fatto male. Da una parte vuole limitare lo strapotere di una concessionaria pubblicitaria, ma dall' altra finisce col togliere la pubblicità. Secondo me la cosa migliore da fare sarebbe seguire le indicazioni della Comunità Europea: consentire interruzioni nella giusta dose". A cinque giorni dai referendum sulla televisione, Vittorio Cecchi Gori scende in campo con una conferenza stampa per presentare i suoi progetti per la nuova Videomusic, ma finisce per parlare a ruota libera di politica, calcio, spettacolo ed editoria. "Per migliorare la qualità della televisione è meglio che esistano diverse reti private - si scalda Cecchi Gori - perché la competizione normale fa bene alla Tv". E spiega che la soluzione migliore sarebbe quella indicata dalla Corte Costituzionale, con la possibilità per ogni privato di possedere due televisioni. Il referendum invece, secondo lui "finirebbe per scontentare tutti". "Io non voglio fare come Berlusconi. Non ce l' ho con lui per motivi sportivi, anche perché domenica a Firenze il Milan meritava di vincere con la Fiorentina. Ma non voglio che una televisione venga utilizzata da un partito politico, da una persona o da un' azienda, né pro né contro nessuno". E torna alla polemica sportiva che lo ha portato domenica allo stadio a scontrarsi verbalmente con l' amministratore delegato del Milan Adriano Galliani: "In questa occasione io la mia televisione non l' ho usata per dire niente, gli altri invece le hanno utilizzate per insultarmi". Parlando di Videomusic, Cecchi Gori annuncia investimenti per migliorare notevolmente l' illuminazione dell' emittente. Per quanto riguarda i programmi, invece, molto dipenderà dall' esito dei referendum di domenica prossima, ha avvertito. Il suo progetto intende comunque puntare molto sul cinema e sugli avvenimenti sportivi, mantenendo nella fascia pomeridiana ampio spazio per la musica. Mentre per l' informazione annuncia la collaborazione di importanti firme come quella di Volcich e Riotta.

Asso nella manica di Cecchi Gori è il ghiotto listino, presentato ieri, con i titoli dei film in programma per la stagione prossima. Si va da Al di là delle nuvole, di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders a L' uomo delle stelle, di Giuseppe Tornatore, con Sergio Castellitto. Da Nixon, di Oliver Stone a Camera da letto, di Simona Izzo, con Diego Abatantuono, Ricky Tognazzi e Alessandro Benvenuti.

Da Nove settimane e mezzo, parte II, con Mickey Rourke a Lolita, di Adrian Lyne. E tra i film in preparazione: Denti, di Gabriele Salvatores, Kansas City, di Robert Altman, un film di Gianni Amelio e un paio di Fantozzi. Cecchi Gori che è a capo di una holding dell' audiovisivo che produce e distribuisce film e videocassette e gestisce o controlla circa duecento sale cinematografiche sparse per l' Italia, da quando è anche proprietario di Videomusic attende con grande ansia i risultati del referendum di domenica. E al 12 giugno rimanda tutti i suoi progetti. Non vuole per il momento parlare di un possibile terzo polo televisivo ("e non chiamiamolo polo che porta iella"). Non vuole rispondere a chi gli chiede se intende comprare Telemontecarlo. "C' è questa possibilità, farla sopravvivere sarebbe un' opera meritevole", si limita ad ammettere. Non dà soddisfazione a chi vorrebbe sapere se intende riaprire il quotidiano La Voce.

"Montanelli è un amico di famiglia e mi sono sentito in dovere di contribuire alla sua avventura. Ma fare l' editore di giornali non è il mio mestiere". Certo se potesse salvare La Voce sarebbe orgoglioso. Sarebbe anche disposto a una partecipazione. Ma ci tiene a sottolineare: "Ragazzi, non mi piace fare l' asso pigliatutto".

CARLO BRAMBILLA

>> Articolo segnalato da Carmela Zagarella (centro documentazione AME)