"Videomusic, una gran bella storia"
KATAWEB MUSICA
01 Aprile 2004
Videomusic, una gran bella storia

Seguì Mtv e diventò a sua volta modello. L'1 aprile di 20 anni fa nasceva la prima tv musicale europea

di Alberto Campo

Tutt'altro che uno scherzo, benché fosse ancora il primo aprile. Quella notte di 20 anni fa cominciò a trasmettere Videomusic, inaugurando la propria programmazione con il clip di All Night Long di Lionel Richie. Una scommessa il cui azzardo - come vedremo - non riguardava la relazione fra contenuti e pubblico, bensì l'arretratezza legislativa del mercato televisivo nostrano.

Prendendo a esempio la neonata Mtv, che aveva debuttato via cavo oltreoceano nemmeno tre anni prima, la società Beta Television - emanazione della famiglia Marcucci, proprietaria del network Elefante, sulla cui dorsale appenninica correva il segnale di Videomusic - progettò una rete tematica dedicata alla musica giovanile. Settore che fino ad allora non aveva avuto diritto di cittadinanza nell'etere nazionale, eccezion fatta per qualche isola felice - una per tutte: Mister Fantasy su RaiUno, dal maggio 1981 al luglio 1984 - incuneata nei palinsesti delle tv a vocazione generalista.

Base operativa di Videomusic nel complesso turistico di famiglia al Ciocco, sulle colline nei dintorni di Lucca. L'intuizione, per quanto avventurosa - si trattava infatti del primo esperimento del genere su scala continentale - era esatta. Tant'è vero che anni dopo, quando Mtv decise di aprire la propria filiale europea, i suoi dirigenti presero come modello di business proprio quello su cui si fondava Videomusic.

La musica al centro della scena: videoclip, riprese di concerti, interviste e speciali. Ma non solo: crescendo e maturando, il team guidato da Marialina Marcucci rese il prodotto assai articolato. Basti pensare al ruolo via via sempre più rilevante assunto dall'informazione, formalizzato nel 1992 con l'istituzione del TG di Videomusic diretto da Daniela Brancati. E d'altra parte fu fondamentale la funzione di laboratorio culturale che l'emittente acquisì col passare del tempo, stabilendo relazioni di reciprocità con la videoarte e il cinema indipendente.

Massima evidenza fu in quel senso la coproduzione del programma Rapido, affidato all'estro di Jean-Baptiste Mondino. Un'esperienza straordinaria, insomma. Che tuttavia cozzò con l'avvilente condizione del sistema radiotelevisivo italiano. A causa dell'esasperante lentezza con cui procedeva il piano di assegnazione delle frequenze (ratificato infine nel 1999, a vantaggio di chi ben si conosce?), Videomusic non raggiunse mai un'adeguata copertura del territorio nazionale. Perciò scelse di sottrarsi alle rilevazioni Auditel: la partita non era equa. E alla lunga quel sogno a occhi aperti si infranse contro la realtà.

Nell'aprile 1995 la proprietà di Videomusic passò nelle mani di Vittorio Cecchi Gori, che ben presto la fece regredire a canale generalista, ribattezzandola Tmc2. E sei anni più tardi, quando l'imprenditore toscano dovette liquidare le sue proprietà per far fronte al crac finanziario, ad aggiudicarsi il circuito fu Mtv Italia. Che aveva inaugurato le trasmissioni nel 1995, era diventata adulta - programmando 24 ore su 24 - due anni dopo e però stava rischiando l'oscuramento a causa della mancata concessione delle frequenze a Rete A, il suo network di riferimento.

Ciò che resta ora di Videomusic è l'immenso archivio di materiale prodotto, per altro fagocitato dalla stessa Mtv. Malinconico epilogo di una gran bella storia.